Se non si inizia a far pagare i cittadini per quello che consumano e producono in termini di rifiuti, così come con il gas o il telefono, sarà sempre complicato raggiungere gli obiettivi europei e peseremo su questo vecchio mondo sempre troppo.
A differenza dei sistemi domiciliari e di prossimità (che raggiungono il livello massimo di raccolta differenziata subito dopo l’effettuazione di campagne di sensibilizzazione ma poi presentano un calo di partecipazione più o meno evidente) la tariffazione puntuale – il termine “puntuale” fa riferimento ai rifiuti effettivamente prodotti, o meglio conferiti, dalla singola utenza – consente di ottenere una partecipazione costante e duratura nel tempo, poiché la singola utenza può beneficiare direttamente del risultato del suo impegno nel ridurre i rifiuti residui potendone valutare gli effetti in relazione all’importo tariffario che è tenuta a corrispondere annualmente. -> continua a leggere.