Il debito pubblico italiano è il quarto peggiore nel mondo. Con il 132% l’Italia arriva subito prima di Libano (147%), Barbados (157%), Grecia (182%) e Giappone (238%). Una bella mappa pubblicata da Howmuch.net fa di questi dati una rappresentazione plastica (la pubblichiamo qui sopra).
Il debito pubblico italiano è in mano, secondo gli ultimi dati disponibili, per la maggior parte a banche o investitori italiani, e solo per il 31,3% è nei portafogli stranieri.
Una quota del debito pubblico italiano (32%) è detenuta da stranieri: 2 miliardi 286,450 milioni l’ammontare complessivo del debito pubblico italiano, la quota detenuta da soggetti verso i quali lo Stato italiano non ha poteri di autorità è pari a 714 milioni 515.625 euro. Stimando più precisamente al 31,3% la quota estera, la banca giapponese Nomura ha rilevato che solo il 5% di tale frazione è in mano a stranieri extra-Ue.
Il 27% del debito italiano è in mano a banche, il 19% ad assicurazioni e fondi, il 6% a cittadini. Si tratta di una somma complessiva di 612 miliardi di euro, 342 dei quali sono titoli di Stato.
La singola maggior quota di debito pubblico è detenuta da Poste Italiane che tra investimenti e riserve ha in pancia oltre 121 miliardi di titoli, seguita da Generali, che al 30 settembre 2017 ne aveva oltre 63 miliardi, e Unicredit, che a fine marzo vantava 47,2 miliardi di titoli. La tedesca Allianz SE (assicurazioni) è il primo maggior investitore estero con 24,8 miliardi, davanti ai concorrenti francesi di Axa SA (22,7 miliardi). (fonte)